UPPER sperimenta parchi produttivi urbani dedicati alla co-produzione di soluzioni basate sulla natura

(Nature Based Solutions – NBS) per affrontare problemi sociali, ambientali ed economici

della città di Latina.

UPPER sperimenta parchi produttivi urbani dedicati alla co-produzione di soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solutions – NBS) per affrontare problemi sociali, ambientali ed economici della città di Latina.

In tre anni, UPPER contribuirà alla rigenereazione di 10 aree verdi urbane della città di Latina.

Tre di queste aree saranno trasformate in Parchi Produttivi Urbani, cioè in aree verdi pubbliche multifunzionali dedicate alla produzione di Soluzioni Basate sulla Natura (NBS). Otto aree saranno invece Siti Dimostrativi per la sperimentazione delle soluzioni.

Nel Parco produttivo 2 Area Mercato saranno inoltre sperimentate attività socio-educative, sportive e ricreative all’aria aperta, basate sul contatto, la manipolazione, la trasformazione, lo studio, l’esperienza diretta della natura.

Grazie ai Parchi Produttivi Urbani, UPPER rappresenta il primo progetto in Europa che prevede l’auto-produzione delle Soluzioni Basate sulla Natura da parte della città che le sperimenta, e l’allargamento del concetto di Soluzioni Basate sulla Natura ai servizi socio-educativi.

I parchi produttivi saranno co-progettati e co-gestiti
dai partner con i cittadini e tutti gli attori interessati
attraverso il gruppo allargato degli Stakeholders.

I cittadini sono protagonisti della progettazione e
della gestione delle aree verdi urbane
coinvolte nel progetto,
attraverso gli UPPER City Lab, laboratori di co-progettazione e
di coinvolgimento creativi e dinamici.

Sarà attivato un programma di formazione e inserimento lavorativo
per cittadini in situazioni di vulnerabilità e sarà incentivata la
creazione di imprese sociali e start-up come opportunità di sviluppo.

UPPER inoltre sperimenterà una iniziativa basata sulla partecipazione
di pubblico e proprietari privati, la Banca delle Aree Verdi, per far
incontrare domanda e offerta delle NBS autoprodotte e garantire la
sostenibilità economica futura dei parchi.

In tre anni, UPPER trasformerà aree verdi abbandonate in parchi produttivi dedicati alla ricerca, allo sviluppo tecnologico e all’autoproduzione di soluzioni e servizi innovativi, affrontando problemi ambientali e sociali e perseguendo obiettivi economici e di governance. La proposta prevede la rigenerazione di 3 aree urbane abbandonate che saranno usate come parchi produttivi, più 7 siti dimostrativi per lo sviluppo e la sperimentazione delle NBS*.

I parchi produttivi saranno co-progettati e co-gestiti dai partner con i cittadini e tutti gli attori interessati attraverso il gruppo allargato degli Stakeholders. I cittadini sono protagonisti della progettazione e della gestione delle aree verdi urbane coinvolte nel progetto, attraverso gli UPPER City Lab, laboratori di co-progettazione e di coinvolgimento creativi e dinamici.

Sarà attivato un programma di formazione e inserimento lavorativo per cittadini in situazioni di vulnerabilità e sarà incentivata la creazione di imprese sociali e start-up come opportunità di sviluppo. UPPER inoltre sperimenterà una iniziativa basata sulla partecipazione di pubblico e proprietari privati, la Banca delle Aree Verdi, per far incontrare domanda e offerta delle NBS autoprodotte e garantire la sostenibilità economica futura dei parchi.

LE SFIDE
Negli ultimi 50 anni la rapida urbanizzazione della città di Latina ha condotto a un uso del suolo e delle risorse naturali del luogo estensiva e non regolata.
. La disponibilità di aree verdi pubbliche e accessibili per ogni abitante è sotto la media nazionale e i parchi che ci sono in città sono poco usati perché carenti di attrezzature adeguate e percepite come non sicure.

. Il fragile ecosistema dei canali e dei fiumi soffre l’alta concentrazione di sostanze inquinanti oltre che di rischio idrogeologico.
La città sta facendo sempre più di frequente fronte a eventi atmosferici estremi, come ondate di calore e allagamenti improvvisi.

. Sono molteplici anche le sfide socioeconomiche: in particolar modo l’alta concentrazione disoccupati e inattivi (la disoccupazione giovanile è al 43%), la fuga di cervelli verso altre regioni (il 70% dei laureati lascia la provincia), lo sfruttamento illegale dell’immigrazione, l’esclusione sociale sia delle minoranze sia delle persone più vulnerabili.

. La carenza di risorse economiche pubbliche, la mancanza di coordinamento tra gli attori pubblici e privati così come la dispersione di professionalità specializzate concorrono alle difficoltà nel recupero degli ecosistemi e nella manutenzione di lungo periodo delle sue infrastrutture verdi e blu.

GLI OBIETTIVI

. Aumentare la disponibilità, l’accessibilità e l’inclusività delle aree verdi pubbliche;

. Migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua nel siti dimostrativi selezionati;

. Diminuire il rischio idrogeologico e l’inquinamento del suolo;

. Rafforzare la salute e il benessere dei cittadini;

. Ridurre l’esclusione sociale e il rischio di povertà di persone marginalizzate;

. Accrescere il mercato delle NBS in relazione a prodotti e servizi;

. Incrementare lo sviluppo sostenibile economico e culturale locale;

. Favorire la partecipazione dei cittadini, l’attenzione alle tematiche ambientali,
l’identità e il senso di appartenenza e la visione degli spazi verdi urbani come un bene comune;

. Rafforzare le capacità istituzionali;

. Far crescere l’autosufficienza della città nella produzione, applicazione e mantenimento delle NBS;

. Migliorare la governance a ogni livello, coinvolgendo gli attori del territorio e aumentando la capacità di programmazione;

. Rafforzare la sostenibilità sul lungo periodo delle aree verdi urbane e delle infrastrutture.

I NUMERI

. 500.000 mq di terreni incolti saranno rigenerati;

. 100.000 cittadini saranno coinvolti nello sviluppo del progetto o beneficeranno degli impatti previsti;

. 10.000 studenti trarranno beneficio dalle attività di educazione ambientale all’aria aperta, dai servizi sociali e di intrattenimento;

. 50 disoccupati troveranno nuove opportunità lavorative;

. 120 persone con disabilità usufruiranno dell’assistenza sociale e dei servizi culturali messi a disposizione;

. 500 studenti universitari, start up e imprese aderiranno alle attività di promozione per lo sviluppo economico e imprenditoriale;

. 60 enti del terzo settore saranno coinvolti nello sviluppo del progetto;

. 20 altre istituzioni e organizzazioni potranno condividere o usufruire delle NBS.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi